Rinegoziazione mutuo e novità del Decreto per lo Sviluppo

RINEGOZIAZIONE MUTUO


Per le famiglie in difficoltà con il pagamento della rata del mutuo, ci sono importanti novità che derivano dalle norme contenute nel recente Decreto per lo Sviluppo varato dal governo, il quale va ad ampliare il quadro della rinegoziazione del mutuo.

Infatti il Decreto Bersani, datato 2007, prevedeva che la rinegoziazione mutuo, ovvero un nuovo accordo sui termini del mutuo casa, non fosse un diritto del mutuatario perchè la banca poteva rifiutare, lasciando così invariate le cose (e contringendo il cliente che volesse cambiare i termini del mutuo a ricorrere alla surroga); ora le nuove regole fanno sì che le banche non possano più opporsi alla rinegoziazione se vigono alcune condizioni.

[ADSENSE]

Vediamo i punti salienti del Decreto per lo Sviluppo in merito alla rinegoziazione del mutuo casa.

Quali mutui si possono rinegoziare


Le nuove norme contenute nel Decreto per lo Sviluppo sono attuabili esclusivamente nell' ambito dei mutui a tasso variabile da rinegoziare in mutui a tasso fisso: non è possibile avere un nuovo mutuo a tasso misto, o con cap, oppure a rata costante e durata variabile

Limiti di importo del mutuo e di reddito del mutuatario


Non tutti imutui a tasso variabile possono essere rinegoziati, ma solo quelli con un importo originario non superiore ai 150.000 €; inoltre l' indicatore Isee del reddito non deve essere superiore ai 30.000 € annui ed il mutuatario deve essere in regola col pagamento della rata mutuo.

Il tasso del mutuo rinegoziato


Come detto il nuovo mutuo sarà a tasso fisso: l' indicizzazione sarà IRS 10 anni (o minore se la durata residua è inferiore) e lo spread bancario uguale a quello del precedente mutuo.

Effetto sulla rata del mutuo


Dato che ora gli indici IRS sono di circa il 2% - 2,5% più alti dell' Euribor (le previsioni per i tassi mutui indicano che gli Euribor rimarranno più bassi degli IRS per i prossimi due-tre anni, rendendo la stipula di un mutuo a tasso variabile più conveniente di quella di un mutuo a tasso fisso), si avrà una rata più alta

Durata del mutuo e importo della rata


Per non rendere un controsenso tutta la questione (visto il punto precedente, sembrerebbe allora che la rata diventi più difficile da pagare e l' unica tutela quella di non vederla mai più aumentare in futuro), è ovvio che c'è la possibilità di diminuire l' importo della rata fin da subito: per i mutui di durata residua non superiore ai 25 anni, si può richiedere l' allungamento del piano di ammortamento per massimo altri 5 anni, così da spalmare l' importo dovuto in un numero maggiore di rate di importo più basso.

Commenti

Post popolari in questo blog

Verifica bolli auto pagati: ecco come

Modello 730 Ipsoa 2012 per ipad e imac

Prestiti pensionati Inps 2014