Mutui casa: il ritorno del mutuo a tasso variabile con cap

MUTUI CASA


Quando la situazione finanziaria generale si fa difficile, a guadagnare sono i grandi investitori ed a perderci i piccoli, che diventano più facilmente preda della confusione e dell' emotività; gli stessi due fattori sono pessimi consiglieri anche per chi deve accendere un mutuo casa in momenti finanziari particolari come quello odierno: scegliere il tasso sbagliato è un attimo!

Nel settore mutui, la confusione dei mutuatari, potenziali o già indebitati, dipende soprattutto dai movimenti degli indici di riferimento: l' Euribor o il BCE per i mutui a tasso variabile, l' IRS per i mutui a tasso fisso. [ADSENSE2]

nelle ultime settimane è proprio quello che si è visto: la BCE ha alzato il costo del denaro di un quarto di punto, l' Euribor è salito anch' esso di qualche punto base, come potete leggere qui su Finanziamenti on line nella sezione 'tassi mutui': tutto previsto e di lieve entità, ma ciò è bastato a far aumentare il livello di emotività nel settore.

Non tutto il male viene per nuocere comunque; infatti tra le tipologie di mutui che stanno tornando ad essere molto richiesti c'è il mutuo con tasso variabile a tetto massimo, ovvero il mutuo con cap: si tratta di finanziamenti che impediscono alla quota interessi della rata di salire oltre una certa soglia, in quanto si pone appunto un cap, un livello massimo in genere intorno al 5,5%, alla somma tra indice di riferimento (Euribor o BCE) e spread bancario.

Ovviamente tali mutui a tasso variabile con cap hanno un costo maggiore rispetto ai mutui a tasso variabile classici: in genere lo spread è più alto di circa lo 0,5%; quindi normalmente si spende qualcosa in più di un mutuo senza cap, ma si acquista la tranquillità che oltre una certa soglia non si potrà mai andare.

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