I piccoli prestiti: curiosità tra definizione

Si definiscono piccoli prestiti o anche prestiti personali, in realtà all’interno di questa categoria si possono individuare e modalità differenti di concessione del denaro, prestiti definiti appunto piccoli o personali perché si tratta di piccole somme erogate esclusivamente a privati per sostenere un acquisto o un pagamento.

Il prestito personale senza dubbio più diffuso e il credito al consumo, ovvero una forma di credito concessa per soddisfare esigenze di carattere personale, e che può esprimersi attraverso una dilazione del pagamento, il prestito del denaro o altre agevolazioni finanziarie. Una modalità di prestito molto comune nel nostro paese, e  a cui gli italiani si stanno sempre più affidando.

Secondo la banca d’Italia nei primi tre mesi del 2010 il credito al consumo già erogato dagli istituti di credito sfiorava 54 milioni di euro.

La dinamica, la base del credito al consumo, e molto semplice, il cliente al fronte di una somma prestata da una banca s’impegna a restituire l’intero importo concesso, più gli interessi maturati. Tutto tramite pagamento di rate mensili, con una durata massima di 72 mesi.

Oltre agli interessi, il consumatore e tenuto a pagare anche le spese necessarie per la chiusura del contratto di credito al consumo. Spese che sono quantificate in base al valore dell’indice Taeg, che misura il costo complessivo del prestito.

Altre forme di prestiti personali sono rappresentate dalla cessione del quinto dello stipendio e dal credito su pegno.

• La cessione del quinto consiste nella volontaria ad automatica cessione alla banca, o a una società finanziaria di una quota del proprio stipendio mensile, fino a un massimo di 1/5 dello stipendio stesso, per sostenere il pagamento di una somma di denaro dovuta. Il tutto per una durata compresa tra 2 e 10 anni.


• Il credito su pegno invece è una forma di finanziamento concessa per importi non elevati, e con la garanzia di un pegno su uno o più beni immobili.

Il risanamento del prestito avviene in un arco di tempo fra 3 mesi e un anno al massimo.