Rata prestito - conseguenze del ritardo pagamento di un prestito

RATA PRESTITO


Quando si contrae l’ impegno di un prestito personale, ci si fa carico della responsabilità della sua restituzione. Tale restituzione è vincolata in termini non solo di importo, ma anche di tempo. È necessario quindi che le rate di rimborso previste vengano onorate esattamente entro la scadenza prevista dal contratto che abbiamo firmato. Il mancato rispetto della data ultima mensile per il rimborso della rata di restituzione del prestito implica una serie di conseguenze piuttosto incisive sul richiedente, prima di tutto in termini economici.

Sul contratto di prestito infatti viene prevista la possibilità di mancato pagamento di una o più rate e viene calcolata anche l’ applicazione di un interesse di mora preciso. Solitamente la maggiorazione a cui si va incontro se non si rispetta la scadenza di una rata di rimborso può variare dall’ 1% al 4% rispetto al tasso concordato al momento della stipula del prestito personale e vengono applicati, dal giorno del ritardo, fino al giorno in cui si procede al saldo.

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Le conseguenze a cui si va incontro se non si rispettano le scadenza contrattuali di restituzione dei prestiti personali possono essere anche più gravi della semplice seppur onerosa applicazione della mora.

L’ articolo 40 al comma 2 della disciplina del credito fondiario prevede che nel caso in cui il ritardo si ripeta per 7 volte, non necessariamente consecutive, l’ istituto creditore può procedere con la risoluzione unilaterale del contratto.

La risoluzione del contratto di prestito in realtà può essere già prevista come misura estrema in caso di mancato o ritardato pagamento nel contratto di stipula stesso. La richiesta di scioglimento del contratto da parte dell’ istituto di credito che ha concesso il prestito si traduce nel pagamento immediato del capitale residuo maggiorato degli oneri accessori secondo quanto previsto e sottoscritto da entrambe le parti al momento della stipula (requisiti contratto di prestito).

La conseguenza più incisiva però di un mancato pagamento di una rata di rimborso di un finanziamento è quella che si ripercuote sulla vita finanziaria e sulla propria credibilità economica, ovvero la segnalazione alle banche dati delle centrali di rischio come cattivo pagatore.

Le banche dati delle centrali di rischio come il CRIF sono fonte di informazione importante e imprescindibile per banche e istituti di credito: quando si avanza la richiesta di prestito, l’ ente che riceve tale richiesta verifica la solvibilità e lo status finanziario del richiedente attraverso queste centrali (cancellazioni banca dati).

Il mancato pagamento anche di una sola rata porta inevitabilmente alla segnalazione e avrà come conseguenza l’ intaccare la propria credibilità creditizia, rendendo difficile l’ erogazione di un altro prestito personale fino alla cancellazione automatica dalla stessa banca dati.

Anche per evitare di sporcare la propria reputazione finanziaria, declinare la nostra richiesta di liquidità a una formula come la cessione del quinto, regala una tutela a questo inconveniente: essendo le rate di rimborso trattenute direttamente dal datore di lavoro o dall’ ente previdenziale, non si pone il problema del mancato pagamento, rendendo più sereno e tranquillo tutto il periodo della restituzione, fino al completo saldo della liquidità ricevuta.

Grazie allo staff di Prestito a Statali .it per la seguente guida dettagliata...

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