Conti correnti in rosso: Antitrust punta il dito contro le banche

CONTI CORRENTI E BANCHE


L' Authority propone di vietare per legge ogni ulteriore spesa sugli scoperti. Ma si fa strada anche una soluzione che penalizza i correntisti.

Per parafrasare un espressio­ne di uso comune, si potrebbe dire che "quello che esce dalla porta viene fatto rientrare dal­la finestra": costrette dalla leg­ge a eliminare la commissione di massimo scoperto, le ban­che hanno introdotto nuove, e (come se non bastasse) più onerose, commissioni sui con­ti in rosso e sui fidi: in pratica, veri e propri esborsi illeciti, che toccano un correntista su dieci.

L’ autorità garante della concorrenza e del mercato ha denunciato questa situazione, portando la questione all' in­terno del Parlamento italiano.

[ADSENSE2]Durante un audizione in Sena­to, il presidente dell' Antitrust Antonio Catricalà ha proposto l' introduzione di un tetto mas­simo per i titolari di conti cor­renti non affidati (cioè senza fido) che vanno in rosso: così come è previsto un tetto massi­mo a trimestre dello 0,5% del fi­do concesso per i conti affidati, per quelli senza fido il tetto diventerebbe al massi­mo lo 0,5% del massimo saldo debitore del trimestre.

In realtà questa soluzione sa­rebbe tutt' altro che ottimale per i correntisti in temporanea difficoltà, perché di fatto rein­trodurrebbe la commissione di massimo scoperto. Meglio sarebbe, invece, seguire la strada alternativa tracciata dallo stesso presidente dell' Authority, Catricalà, ma osteggia dall' Abi, l' asso­ciazione che riu­nisce le banche: vietare per legge l' applicazione di qualsiasi ulte­riore spesa sugli scoperti.

Insomma, le banche dovrebbero accontentarsi del tasso debitore. Una soluzione che sicuramente, almeno nel breve periodo, comporterebbe un aumento dei tassi passivi sul conto corrente, ma per lo meno il consumatore avrebbe così un unico indicatore da considerare per fare le sue va­lutazioni anche prima dell' uti­lizzo del rosso. Tutto questo nella speranza che nel lungo termine il gioco della concorrenza tra le banche e la mobilità dei clienti favorisca la riduzione dei tassi passivi.

Il presidente dell' Autorità ga­rante della concorrenza e del mercato ha anche precisato che la legge dovrebbe preve­dere spese solamente per gli sconfinamenti in rosso gene­rati da scoperti di disponibilità reale sul conto corrente. Al contrario, non dovrebbero essere colpiti gli scoperti di valuta, cioè quelli dovuti alle procedure interbancarie di addebito e accredito delle somme ai soli fini del calcolo degli interessi.

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