Mutui e prestiti, le banche non possono modificare il tasso interesse
Per i mutui acquisto casa nonchè per i prestiti, questo mese di dicembre 2010 ha segnato importanti novità.
Qui su Finanziamenti-on-line potete prendere visione delle principali leggendo:
Nuove norme Isvap mutui e assicurazioni;
Prolungato accordo ABI sulla sospensione mutui.
[ADSENSE]
Il 3 dicembre sono divenute effettive le novità del Decreto Legislativo 13 agosto 2010 n. 141, a riguardo della trasparenza bancaria; in particolare risulta fondamentale la normativa sullo ius variandi (diritto di variare, modificare le norme di un contratto), che precedentemente era a favore esclusivamente della Banca erogatrice il mutuo o il prestito.
Con il suddetto Decreto n. 141, è stato modificato l' art 118 del Testo Unico sulle norme bancarie, stabilendo una fondamentale distinzione per quel che riguarda i contratti a tempo indeterminato, come ad esempio i:
> conti correnti.
Mentre per i contratti a tempo deteminatato possiamo fare riferimento ad esempio:
> contratti a tempo determinato;
> mutui;
> prestiti.
Per i primi è ancora possibile, per le banche o le finanziare, avvalersi dello ius variandi e modificare unilateralmente i prezzi, i tassi o altre condizioni, mentre per i secondi sarà possibile esclusivamente per giustificati motivi, ed i tassi di interesse sono ora tassativamente non modificabili.
In poche parole, da oggi i tassi di interesse di mutui e prestiti stabiliti al momento del contratto saranno validi per tutta la durata del rimborso (ovviamente per i finanziamenti a tasso variabile possono modificarsi esclusivamente per le fluttuazioni degli indici di mercato: se ad esempio si prevede un tasso Euribor maggiorato dell' 1%, potrà variare solo la parte relativa appunto all' Euribor, mentre l' 1% sarà immodificabile).
Qui su Finanziamenti-on-line potete prendere visione delle principali leggendo:
Nuove norme Isvap mutui e assicurazioni;
Prolungato accordo ABI sulla sospensione mutui.
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Il 3 dicembre sono divenute effettive le novità del Decreto Legislativo 13 agosto 2010 n. 141, a riguardo della trasparenza bancaria; in particolare risulta fondamentale la normativa sullo ius variandi (diritto di variare, modificare le norme di un contratto), che precedentemente era a favore esclusivamente della Banca erogatrice il mutuo o il prestito.
Con il suddetto Decreto n. 141, è stato modificato l' art 118 del Testo Unico sulle norme bancarie, stabilendo una fondamentale distinzione per quel che riguarda i contratti a tempo indeterminato, come ad esempio i:
> conti correnti.
Mentre per i contratti a tempo deteminatato possiamo fare riferimento ad esempio:
> contratti a tempo determinato;
> mutui;
> prestiti.
Per i primi è ancora possibile, per le banche o le finanziare, avvalersi dello ius variandi e modificare unilateralmente i prezzi, i tassi o altre condizioni, mentre per i secondi sarà possibile esclusivamente per giustificati motivi, ed i tassi di interesse sono ora tassativamente non modificabili.
In poche parole, da oggi i tassi di interesse di mutui e prestiti stabiliti al momento del contratto saranno validi per tutta la durata del rimborso (ovviamente per i finanziamenti a tasso variabile possono modificarsi esclusivamente per le fluttuazioni degli indici di mercato: se ad esempio si prevede un tasso Euribor maggiorato dell' 1%, potrà variare solo la parte relativa appunto all' Euribor, mentre l' 1% sarà immodificabile).
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