Guida cessione del quinto sul significato di stipendio e pensione

Per definizione la cessione del quinto, dello stipendio o della pensione, è un tipo di prestito indirizzato per l’appunto a lavoratori dipendenti di aziende private, enti pubblici o statali, e pensionati che in precedenza hanno lavorato in questi settori. Trattasi di un finanziamento non finalizzato, perciò non legato all’acquisizione di un bene specifico o servizio, in seguito rimborsabile con delle rate segnate a debito direttamente come trattenute sulla busta paga dello stipendio o della pensione, che come entità non deve oltrepassare la capacità di un quinto dello stipendio o della pensione percepite. La garanzia di questa forma di prestiti è nel tipo di contratto del lavoro (che nella più grande parte dei casi deve essere un contratto di lavoro a tempo indeterminato) o nella pensione. La paga degli importi mensili di resa del capitale erogato, hanno luogo tramite trattenuta della busta paga o della pensione, in linea retta col datore di lavoro verso la banca o finanziaria che erogano il prestito. L’importo massimo erogabile è nella norma intorno ai 70.000 euro ma essendo un prestito non finalizzato in un certo senso assicurato dalla busta paga, gli istituti di credito sono in grado di proporre anche altre offerte più flessibili. La cessione del quinto è disciplinata dal decreto legge n. 180/1950 e dal D.p.r. 895 del 28.07.1950, che regolamentano  la cessione del quinto dello stipendio. La normativa di riferimento è stata poi in seguito modificata dalla Finanziaria 2005 che ha allargato i contenuti anche a dipendenti privati e pensionati. [ADSENSE]

Le 10 cose di grande interesse sulla cessione del quinto

  1. La cessione del quinto è un prestito non finalizzato che comporta un rimborso a tasso fisso e rate regolari. Il rimborso del contratto di prestito non è realizzato dal richiedente, ma dal suo datore di lavoro o, nel caso di pensionati, dall’istituto di previdenza, attraverso una trattenuta sulla busta paga o sulla pensione. Le rate mensili non devono superare un importo inferiore o uguale al quinto dello stipendio mensile o della pensione.

  2. Hanno la facoltà di richiedere un finanziamento con rimborso attraverso la cessione del quinto, i lavoratori e dipendenti di enti pubblici, statali e privati, e i pensionati Inps e Inpdap aderenti a queste categorie. I contratti di assunzione sono obbligati a essere, in quasi la maggior parte dei casi, a tempo indeterminato e devono documentare un minimo di anzianità lavorativa, a partire da 5 mesi.

  3. Nella circostanza delle aziende private, queste ultime saranno obbligate dare soddisfazione ad alcuni criteri di affidabilità finanziaria perché i lavoratori dipendenti dispongano dei mezzi per richiedere la cessione del quinto.

  4. Il cliente/lavoratore dipendente offre a garanzia del finanziamento, mediante l’azienda o l’ente generale  in cui è impiegato, l’appartenente liquidazione o il trattamento di fine rapporto (TFR).

  5. Allo stesso modo chi ha subito in passato protesti o che sono stati catalogati come cattivi pagatori, con la cessione del quinto sono in grado di vedersi concedere un prestito. Questo e possibile poiché la garanzia in questo caso è appunto riconosciuta dal proprio contratto di lavoro a tempo indeterminato.

  6. Le documentazioni che servono per fare richiesta della cessione del quinto in ordine di criterio sono: il certificato dello stipendio provvisto dall’amministrazione dell’azienda o ente in cui si lavora, l’ultima busta paga, il benestare dell’azienda che si impegna a effettuare con regolarità i pagamenti.

  7. In alcuni casi il datore di lavoro di un’azienda privata può altresì respingere la richiesta di autorizzare per la cessione del quinto; al contrario nel caso di enti pubblici è in vigore l’obbligo del datore di lavoro di accettare la richiesta del dipendente

  8. Il piano di ammortamento della cessione del quinto è costituito da un tasso di interesse fisso (espresso da TAN e TAEG) e rate costanti, la cui somma totale no deve per l’appunto oltrepassare la quinta parte dello stipendi o della pensione. Le rate di conseguenza racchiudono: una quota interessi decrescente e una quota capitale crescente.

  9. L’arco di tempo del finanziamento mediante la cessione del quinto di solito, per i dipendenti pubblici, si aggira dai  60 e i 120 mesi .

  10. Sia per lavoratori sia per pensionati per legge e doverosa la sottoscrizione di una polizza assicurativa che copra il credito dovuto in casi d’inaspettata incapacità a far fronte all’appartenente impegno, come morte, malattia o perdita del posto di lavoro.

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